Per la serie ‘Escursioni partendo da casa’, riecco in una nuova versione l’anello del Monte Zucco partendo da casa in solitaria e su sentieri del territorio comunale di Zogno.
Sullo Zucco son salito più volte partendo comodamente da S. Antonio Abbandonato, oppure, impegnativamente partendo da San Pellegrino Terme salendo dalla tosta direttissima.
Stavolta, per la terza volta, parto da casa, 300 m. di quota per salire ai 1232 del Monte Zucco.
...ed è una festa di fiori !!!
Quindi, zaino in spalla, la mattina del 17marzo 2021, col cielo sereno invitante, partito da casa, salito alla Chiesa parrocchiale di San Lorenzo, all’inizio di Campelmè (per chi arriva a Zogno in auto, consigliato il parcheggio dell’auto nel capiente parcheggio accanto al cimitero) imbocco il primo avvio del sent. CAI 505 con indicazioni per il Monte Zucco di due ore e mezza di cammino (il secondo avvio si trova a circa un centinaio di metri dopo il parcheggio sempre in via Campelmé). Dopo breve salita, attraversata la strada, seguo il sentiero-mulattiera sulla destra che sale tra le case e poi nel bosco ‘fiorito’ di primavera.
Il tracciato del 505 segue l'antica mulattiera che collegava il paese con la contrada Pernice.
Risalgo la mulattiera in direzione NE e, dopo circa 15', superata una santella in località Cornelle, poco più avanti, in prossimità della strada asfaltata, posso godere di una bella vista su gran parte del paese di Zogno, sul fiume Brembo, e verso le frazioni di Romacolo, Endenna, Grumello e verso il Canto Alto.
Dopo pochi minuti di cammino su sentierino ripido nel bosco raggiungo la contrada Padronecco (545 m), situata su un verde balcone prativo, dove regna la quiete lontano dal caos del fondovalle.
Questa contrada ha dato i natali a Don Giovanni Antonio Rubbi, conosciuto con l’appellativo “Preòst Sant”; sulla facciata della casa natia è stata posta una targa commemorativa che ricorda questo illustre personaggio storico.
Seguendo le chiare indicazioni poste dal CAI di Zogno , raggiungo, passando da una santella nel bosco, la contrada Pernice (727 m) con i suoi angoli pittoreschi.
Il tratto di percorso che segue non ha più le caratteristiche della mulattiera bensì quelle di un sentiero.
Proseguendo il sentiero si addentra in una zona ancora selvaggia, denominata “La Mughera” (per la presenza di pini mughi anche ad alto fusto), dove, in alcuni punti, si apre la vista sulla conca di Zogno.
Dopo aver percorso in decisa salita il sentiero della ‘Mughera’ e dopo aver camminato per circa più di un'ora e mezza, giungo alle case di Sonzogno (1018 m), raggruppate attorno ad una importante croce, al centro di un’area prativa, dove incontro asinelli al pascolo.
Dopo breve sosta, ripreso il cammino, risalito il sentiero sul magro pascolo con macchie di ginepro, incontrando un bel cavallo al pascolo, percorro poi un tratto di sentiero rilassante in un bosco di faggi ricco di belle fioriture di bucanevi ed ellebori per giungere nei pressi del Rifugio Monte Zucco (GESP) in località Foppi (1150 m).
Proseguo in direzione del Monte Zucco attraversando una radura prativa ‘fiorita’ con cascina per poi risalire in decisa salita fino alla vetta del Monte Zucco (1232 m) dove sorge una croce di ferro di circa venti metri, progettata dall’arch.Alberto Fumagalli, realizzata con molta abilità dai Soci del G.E.S.P., utilizzando pezzi di traliccio elettrico.
Accanto alla croce è stata costruita, sempre dai Soci del GESP, una cappella in cemento con vetri di Murano a ricordo dei Sacerdoti di S. Pellegrino, mons. Lorenzo Dossi e don Giuseppe Falconi.
Il cielo si rannuvola sulle cime delle prealpi , ma la visibilità si mantiene buona per cui posso godere uno splendido panorama di vetta sulla sottostante, a picco, S. Pellegrino Terme e verso S. Giovanni Bianco, la media Valle Brembana e verso le Orobie .
Consumato il pranzetto di vetta e dopo un po’ di relax, disceso al Rifugio GESP ai Foppi (1150 m), sul 505 proseguo per S. Antonio Abbandonato (897 m) passando accanto ad una caratteristica santella della Madonna di Caravaggio posta sotto un grande ippocastano dove pascola un bel cavallo.
Terminato a S. Antonio Abb. il sent. 505, imbocco il ben segnalato sent. CAI 505A-B, che discende inizialmente, più mulattiera che sentiero, contenuto ai lati da muri a secco alla frazione di Zergnone (852 m).
Qui, mentre il 505A prosegue a sx, io stavolta seguo a dx per la seconda volta il 505B.
Disceso in località Colle (800 m) proseguo verso Cassarielli (700 m), percorrendo per un tratto la strada asfaltata in discesa fino ad una santella con Madonna e Santi posta ad una curva, dove il 505B ridiviene mulattiera sentiero.
Il sentiero discende nel bosco di prevalenti carpini neri per poi, all’altezza della contrada di Carubbo (600 m) attraversare radure di prati, tenuti con cura, dove spiccano i ‘pimpoi’. A
ttraversata la Valle di Carubbo, arrivo poco dopo ad un rustico ed ad una santella votiva in località Cornella di Carubbo.
Sul fianco della montagna abbastanza visibile la Corna Rossa, una sinclinale/anticlinale con inconfondibile forma a "W", “monumento” della natura (formazione rocciosa denominata Calcare di Zu) che, per la sua particolarità, è riportata sui più importanti testi di geologia.
I luoghi intorno alla Corna Rossa hanno sempre suscitato un particolare interesse e fascino anche per la scoperta di una serie di grotticelle sepolcrali del periodo mesolitico e neolitico.
Da Carubbo il 505B, divenuto sentiero, discende in Foppa Alta per poi concludersi all’abitato di Zogno in zona ‘Bar Torino’ sul provinciale. Concluso il mio terzo anello del Monte Zucco da casa in versione discesa dal sent. 505Ba, rientro a casa contento soprattutto per i panorami e la festa di fiori primaverili goduta appieno !
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